| Stanco di parlare di tradimento, parlerò allora di decenza, o meglio, di indecenza. Facendo presente, però, che l’indecenza è parente stretta del tradimento. E per non nascondersi dietro a metafore e allusioni che spesso non vengono capite da chi ha scarse possibilità intuitive per farlo (ognuno deve campare con quello che madre natura gli ha messo nella scatola cranica), dirò questo: il nome di questo sport - Beach Tennis – l’ho inventato io, Gianni Bellettini, così come ho inventato regole e codici e così come ho ideato e organizzato i primi circuiti agonistici che ora in molti copiano. Tutto questo è stato il frutto delle mie capacità di creare novità nel campo dello sport, così come altre volte è successo nel passato, perché muoversi in modo creativo e organizzativo nel mondo delle attività sportive è per me una capacità naturale, un talento, se volete. E il mio comportamento è sempre stato irreprensibile, in quanto non ho mai superato il limiti della decenza così come vedo fare con disinvoltura da molte persone che prima si avvicinano a me mostrandosi collaborative e poi, alla prima occasione e per pochi spiccioli, diventano nemiche abbandonando – se mal’abbiano avuto – quel minimo di rispetto per se stessi che si chiama dignità. Io ho sempre avuto la dignità e l’orgoglio di non arrendermi di fronte a nessuno e in questo settore, il Beach Tennis, con chiunque mi abbia fatto la guerra io ho sempre vinto. Non parlerò quindi di traditori e di infami, non parlerò di mezze calzette che si credono grandi atleti e grandi manager, non dirò nulla su chi ha perso anche ogni barlume di decenza tornando alla IFBT dopo averne parlato malissimo. Non parlerò più di chi non merita rispetto e dialogo. Ma a tutti quelli che non lo avessero ben chiaro, ricorderò ancora una volta che io ho creato uno sport che oggi si gioca in tutto il mondo, possiede un ranking internazionale, un Campionato Mondiale e soprattutto migliaia di partecipanti. Con buona pace di chi arranca per godere di un po’ di luce riflessa
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