Vento di novità nel mondo del beach tennis, la giovane specialità di racchette sulla sabbia, nata in Romagna e in continua espansione in tutto il mondo.
La prima parte del 2008 è stata di grande fermento internazionale, con il consolidamento di “piazze” già note come l’Isola di Reunion (4 nazioni e 200 partecipanti all’Open di marzo, dove gli italiani hanno fatto man bassa di titoli), la costa australiana intorno a Melbourne e gli Stati Uniti (Mingozzi/Marighella e Chirico/Mattei sono in partenza in questi giorni per Miami Florida e a settembre voleranno a New York). Ma la IFBT presieduta dal Dott. Giandomenico Bellettini ha stretto importanti relazioni con la Cina (c’è fermento soprattutto nell’isola di Hainan, detta “la Haway cinese”), con il Giappone, con la Polonia e persino con l’Iran, la cui federazione fungerà da organizzatrice del primo torneo internazionale in terra asiatica nello sciccoso emirato di Dubai. Inoltre Più i primi movimenti di amatori in Marocco, Polonia, Messico, Brasile, USA, Sudafrica, da guardare la pagina - CALENDARIO GARE.... Un boom di attività internazionale che necessita di nuove e più articolate strutture per essere governato. Bellettini ha da sempre respinto le avance della Federazione Tennis, che ha da tempo messo gli occhi sul ricco piatto di potenziali tesserati del beach, giungendo a costruire un proprio circuito . La soluzione per un “governo” internazionale del beach tennis viene dalla pallavolo e per la precisione dal ramo beach della potente federazione internazionale (FIVB) guidata da due decenni dal presidente messicano Ruben Acosta, noto per la spregiudicata attenzione agli aspetti innovativi e promozionali dello sport (è colui a cui si devono – fra l’altro - l’abolizione del cambio palla, l’introduzione del libero e la possibilità di colpire la palla con i piedi) e per la fiducia accordata al beach volley, trasformato in poco tempo da diversivo da spiaggia a specialità olimpica dalla visibilità planetaria. “Il beach volley – illustra Bellettini – ha un’infinità di punti di contatto con il beach tennis: sfrutta le stesse strutture sulla sabbia, campo, rete, righe, richiede abilità motorie simili ed ha lo stesso tipo di ambientazioni e di impatto sulle realtà turistiche con cui viene a contatto”. Nasce così - anche grazie ad una mediazione propiziata da Antonio Babini, ex pallavolista, ex campione ed ex ct della nazionale di beach volley e ora appassionato di racchettoni – il contatto fra IFBT e FIVB. Acosta si mostra subito interessato e Bellettini intravede in quella collaborazione la strada maestra per il “suo” sport. E’ il definitivo atto di addio al mondo del tennis (Bellettini imporrà da quest’anno a tutte le federazioni di beach tennis di evitare contiguità con il mondo del tennis e di prendere contatto con la realtà del beach volley), il gioco dei racchettoni si chiamerà anche “Racket Volley” le due denominazioni ( beach racket e beach tennis), saranno affiancate. “La pallavolo – riprende Bellettini – è già molto presente nel beach tennis; dal volley provengono campionesse come le gemelle Meloni, le sorelle Pasi e la ferrarese Viola Battistella e giocatori come Mariotti e Mingozzi e gli ex Babini e Turchetti. Anche i tennisti sono tanti e per loro le nostre porte rimangono spalancate, ma il beach tennis attira sportivi da molte altre specialità, come il calcio, il fitness, il football americano…”. |